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Dee Calhoun, l'oscuro Signore degli States Dee Calhoun, l'oscuro Signore degli States Hot

Dee Calhoun, l'oscuro Signore degli States

recensioni

titolo
Old Scratch Comes to Appalachia
etichetta
Argonauta Records
Anno

LINE UP:
Dee Calhoun – voci, chitarre
Louis Strachan – basso
Rob Calhoun – batteria, voce

TRACKLIST:
1. The Day the Rats Came to Town
2. Verachte Diese Hure
3. A Wish in the Darkness
4. New Modern World
5. Conjured
6. Pulse =VIDEO UFFICIALE=
7. Self-Inflicted
8. Stand With Me
9. All I Need is One =VIDEO UFFICIALE=
10. Old Scratch Comes to Appalachia =VIDEO UFFICIALE=

opinioni autore

 
Dee Calhoun, l'oscuro Signore degli States 2024-05-17 13:05:48 Valeria Campagnale
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Valeria Campagnale    17 Mag, 2024
Ultimo aggiornamento: 17 Mag, 2024
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Con “Old Scratch Comes to Appalachia”, Dee Calhoun ci narra la storia dell'Oscuro che viaggia sulle rotaie per raccogliere le anime dai piccoli angoli del mondo, illustrando come il confine tra ciò che è bene e ciò che è male possa essere confuso. L’uscita dell’album è coinciso con l'uscita del quinto libro di Dee, “Old Scratch Comes to Appalachia (four devilish novelettes)”. Dieci brani scritti durante la pandemia, includono una serie di strumenti a corda non tradizionali come chitarre a scatola di sigari, chitarre a pala e archi diddley. A Dee si aggiungono il bassista Louis Strachan e il percussionista Rob Calhoun (che canta come voce principale in due brani). Questa quinta uscita acustica di Dee lo vede nuovamente utilizzare il basso di Iron Lou Strachan, oltre al figlio Rob Calhoun e alla figlia Nadia che fanno delle apparizioni vocali. La prima traccia è “The Day The Rats Came To Town”, che presenta la parte introduttiva con un tono maligno introducendo il lato più oscuro dell’album. Musicalmente, il suono Southern Rock la fa da padrone, con l’aggiunta di atmosfere horror e mantenendo un tono Blues Rock: singolare connubio convincente. “Verachte Diese Hure” prosegue tra suoni cupi che si orientano verso un Country alternativo, ma mantenendo sempre la vena Blues Rock, mentre il vocalizzo ci accompagna per lidi sempre più oscuri. “A Wish in the Darkness” ha un approccio più western ed è un brano che oscilla verso sonorità anni ’70 con degli ottimi assoli che fanno risplendere il ruolo della chitarra, a metà tra Hard Rock e sonorità più Folk. In “New Modern World” le linee sonore sono sempre trainate da un Blues Rock e ritmi psichedelici e, come detto, con la voce Rob Calhoun. Distorsione nell’intro dell’ottima “Conjured”, la traccia più cupa, intimista e Doom di questo album, a mio avviso quella che riesce a mettere in maggior risalto l’essenza stessa di “Old Scratch Comes To Appalachia”.
La voce stessa di Dee Calhoun si trasforma in modo più drammatico e intenso, così come la musicalità del brano, mostrando una vena, non eccessiva, di Prog. Se fino ad ora le tracce ascoltate evidenziano un mondo misterioso e lugubre, con “Conjured” si accentua il concetto di atmosfere arcane, marcando il concetto di musica Doom. “Pulse” prosegue sullo stesso stile, le linee oscure e Doom si fanno ancor più pressanti per un altro brano sinistro, cupo e molto diretto. Proseguiamo in ambito oscuro con “Self-Inflicted”, bellissima e tetra composizione, in cui spicca il basso di uno straordinario Louis Strachan che sottolinea maggiormente la musicalità più dark del pezzo. “Stand with Me” è l’essenza americana di ciò che potrebbe essere l’immaginario collettivo, un viaggio musicale tra i nativi e le lunghe e polverose strade degli States. Tra Rock e Folk, il brano si differenzia dalle prime due tracce. Il suono del vinile fa da intro insieme alla chitarra acustica per “All I Need is One”, bel brano blueseggiante con distorsioni. Come poteva terminare un album simile se non con un tono acustico Doom e ombrosità, la title-track “Old Scratch Comes to Appalachia” è la chiusura perfetta per questo album così malinconico, oscuro e malvagio. Anche questa volta, Dee Calhoun ci ha deliziato con le sue creazioni Doom Metal accompagnandoci nell’oscurità tra sperimentazioni e contaminazioni musicali, come sempre in uno stile unico che, come ripeto sempre, riesce ad essere bizzarro quanto geniale.

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