- Fallin'
- Letter from a Dead Man
- Follow Your Desires
- Shadow Games
- Just a Dream?
- Searching for…
- When Everything Comes to an End
- Renaissance
- Lifend
- …Light
Un valido esordio per i Metaphysics Hot
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L'esordio, per una band, è sempre il momento più difficile. Non si sa mai quali saranno le reazioni del mercato, della critica, se si aggiungeranno schiere di nuovi fan eccetera. Ai Metaphysics, band progressive metal di Frosinone, il passo è toccato circa un annetto fa, con questo discreto esordio dal titolo Beyond the Nightfall.
Esordio che subito con Fallin' mette le cose in chiaro: siamo in piena scuola dreamtheateriana, con melodie complesse ma facilmente memorizzabili, momenti acustici di grande rilievo e cori ben studiati, con un lavoro di power-drumming perfetto. Come l'orologio in copertina i nostri creano una perfetta alchimia musicale suonando come fossero ingranaggi: è così che passiamo da pezzi con un basso marcatamente sleppato come Letter from a dead man a pezzi più catchy come Follow your desires. C'è da dire che i nostri sono capaci di mettere d'accordo amanti di genere più disparati: potrete trovarvi d'accordo tra fan dei Marillion dell'epoca Fisch e post-Fisch, tra i Fates Warning dell'era epica e quelli dell'era puramente prog fino ai Faith no More vecchi e nuovi. Il tutto viene condito con la voce fortemente melodica del singer, anche se risulta sicuramente più interessante sentire il lavoro strumentale. Si prosegue con la bellissima Shadow Games, forse il pezzo che ho preferito nel disco e quello che vi consiglio più di ascoltare, in una bellissima alternanza tra parti più dure e altre più proggose. Una canzone che si rifà chiaramente agli anni 90', così come la successiva ballad Just a Dream, ottima nello spezzare il ritmo preso dal disco coi pezzi precedenti. Un altra traccia che sicuramente piacerà molto ai poweroni è Searching for... , ottima nel suo lavoro di tastiere (beh ci credo, andando a leggere scopri che c'è Andrea Di Paoli che ha aiutato ed accompagnato in alcuni punti il bravo Gabriel Shiro) e con un tempo tanto regolare quanto accattivante. Ci avviciniamo alla fine del disco con l'intro When everything comes to an end seguita dalla potentissima e complessissima Reinissance, per poi arrivare alla classica suite prima dell'outro strumentale: Lifend. Un pezzo davvero niente male, che nei suoi nove minuti esplora un sacco di tempi diversi, svariati assoli e riff diversi, una tastiera indiavolata e un canto davvero appassionato. Ad accoglierci alla fine ...Light, che come dicevo prima è totalmente strumentale e tra tempi jazzosi e tastiere malinconiche ci riporta sicuramente indietro di un decennio buono come sonorità.
Insomma, Beyond the Nightfall sarà sicuramente una sorpresa per tutti i proggers desiderosi di sentire un sound già collaudato ma che funziona alla grande (al contrario, a mio modesto parere, dell'ultimo Dream Theater...), quindi se dovesse capitarvi dateci un'ascolto e non ve ne pentirete.