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Replicant: la consacrazione di una band di livello assoluto Replicant: la consacrazione di una band di livello assoluto Hot

Replicant: la consacrazione di una band di livello assoluto

recensioni

gruppo
titolo
Infinite Mortality
etichetta
Transcending Obscurity Records
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Technical/Avant-garde Death Metal 

FFO: Gorguts, Ulcerate, Demilich, Artificial Brain, Chthe'ilist 

LINE UP: 
Mike Gonçalves - voce, basso, chitarre 
Pete Lloyd - chitarre, synth 
Itay Keren - chitarre, voce 
James Applegate - batteria 

TRACKLIST: 
1. Acid Mirror [06:38] =TRACK VIDEO= 
2. Shrine to the Incomprehensible [06:00] 
3. Orgasm of Bereavement [03:32] =LYRIC VIDEO= 
4. Reciprocal Abandonment [06:04] 
5. SCN9A [01:02] 
6. Pain Enduring [04:52] =TRACK VIDEO= 
7. Nekrotunnel [04:08] =VIDEO UFFICIALE= 
8. Dwelling on the Threshold [02:49] 
9. Planet of Skin [09:12] 

Running time: 44:12 

opinioni autore

 
Replicant: la consacrazione di una band di livello assoluto 2024-04-14 12:26:39 Daniele Ogre
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    14 Aprile, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Arrivati al fatidico passaggio della consacrazione tagliando il traguardo del terzo album, gli americani Replicant superano brillantemente la prova grazie a "Infinite Mortality", disco che arriva puntualmente a tre anni di distanza dal precedente lavoro. Il quartetto del New Jersey - che in un certo qual modo si potrebbe dire sia nato come progetto parallelo di alcuni membri dei Windfaerer - aveva sorpreso tutti con il debutto del 2018 "Negative Life" (PRC Music), confermando le ottime impressioni suscitate (e non solo: oseremmo dire che siano cresciuti in maniera esponenziale) con il seguente "Malignant Reality", debutto dei Nostri su Transcending Obscurity Records e diretto predecessore di questa nuova fatica, licenziata ancora dalla sempre attenta label indiana. Se avete già familiarità con i due precedenti album, saprete già che i Replicant s'inseriscono nella scia di quel Technical/Avant-garde Death Metal (o Dissonant Death Metal, che dir si voglia) che vede in Gorguts e Demilich le principali fonti d'ispirazione, senza ovviamente dimenticare i vari Ulcerate, Chthe'ilist e compagnia. Pezzi strutturalmente complessi, riffingwork obliquo, ritmiche sbilenche, il tutto piazzato su sonorità che si sono maggiormente indurite rispetto ai primi due lavori (le ombre nascoste di Morbid Angel ed Immolation sono sempre una minaccia incombente). Se vi aspettate però l'ennesima band che tenta di sfruttare la scia dei gruppi succitati - ce ne sono diversi che per quanto bravi peccano in personalità -, in questo caso vi sbagliate di grosso: i Replicant di personalità ne hanno eccome, ed a dimostrarlo - a nostro avviso - c'è la perizia con cui le schizofreniche composizioni dei Nostri siano ormai un marchio riconoscibile in cui un elevatissimo tasso tecnico si sposa alla perfezione con un certo afflato brutale e groove tetragoni. In "Infinite Mortality" troviamo nove tracce folli, in una tracklist in cui ogni singolo pezzo è storia a sé: dalle venature psichedeliche dell'opener "Acid Mirror" agli inserti New Wave/Ambient della grandiosa "Reciprocal Abandonement", dall'incedere nervoso ed i synth glaciali di "Orgasm of Bereavement" al Death Metal nudo e crudo della brutal "Pain Enduring", fino ad arrivare ai 9 minuti conclusivi di "Planet of Skin", in cui i Replicant condensano tutti gli elementi presenti in quest'opera avvolgendo l'ascoltatore con un substrato nebbioso e glaciale. Le acide vocals di Michael Gonçalves ed una produzione che rende giustizia ed onore all'operato dei quattro musicisti completano il quadro di un album con cui i Replicant si confermano tra le più interessanti realtà di questo particolare genere che molti potrebbero trovare ostico, ma il cui fascino rimane immutabile.

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