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Taurus Inferno: infernale powertrio toscano Taurus Inferno: infernale powertrio toscano Hot

Taurus Inferno: infernale powertrio toscano

recensioni

titolo
Taurus Inferno
etichetta
Wanikiya Records
Anno

TRACKLIST: 
1. Jump in the Dark =AUDIO UFFICIALE=
2. Puritan
3. Be Silent
4. Isolation Calling
5. Modern Atavism
6. Hell of the Damned
7. In Your Eyes
8. Witching Hour

LINE UP: 
Camillo Venturi - Voce, Chitarre
Antonio Ghisu - Basso
Stefano Doretti - Batteria

 

opinioni autore

 
Taurus Inferno: infernale powertrio toscano 2024-01-20 16:34:11 MASSIMO GIANGREGORIO
voto 
 
3.5
Opinione inserita da MASSIMO GIANGREGORIO    20 Gennaio, 2024
Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 2024
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La Toscana è - senza tema di smentita - una delle regioni che più militanti ha donato alla causa del metallo pesante italico. Basti rievocare i mitici Strana Officina di Bud Ancillotti negli anni '80, per giungere ai giorni nostri con i Deathless Legacy, per averne una rapida conferma. Da sempre è stata una fucina di plotoni metallici pronti a mettere a ferro e fuoco, in lungo e in largo, il nostro beneamato Stivale. E proprio da questa regione così piena di storia giunge questo power-trio esordiente assoluto, con un disco peraltro omonimo, "Taurus Inferno". Il titolo deriva dal fatto che - quando la band era ancora un duo composto da Camillo e Stefano - entrambi erano e sono del segno zodiacale del Toro ed entrambi erano e sono dediti a far musica ad altissimo livello, quanto a decibel: quindi, infernale. E devo dire che la proposta musicale dei tre ragazzoni pistoiesi non è affatto da trascurare: un Heavy Metal un po' fuori dagli schemi, caratterizzato da un tappeto ritmico (fornito dalla coppia Antonio/Stefano) cadenzato ma che rimembra l'incedere di una asfaltatrice, sul quale si innestano dei riffs dalle melodie senz'altro particolari e difficilmente inquadrabili, etichettabili; e, vivaddìo, meno male, perché se c'è una peculiarità di tutto il Rock (e Metal) in generale, è proprio quella di sfuggire completamente a qualsivoglia forma di catalogazione, apportando sempre nuova linfa in grado di perpetrare nel tempo i suoi fasti. Se poi a tutto questo aggiungiamo una voce come quella di Camillo, moooolto simile a quella di Peter Wiwczarek dei Vader (ergo, mutuata da ben altro genere di Metal) del tutto atipica per il contesto, il quadro è completo ed interessantissimo. La opening track mi ha dato l'idea di un pezzo strutturato (in parte) come quelli dei primissimi Annihilator ma rallentato e, comunque, di grande personalità. "Be Silent" è di grosso impatto, mentre "Isolation Calling" è la traccia più diretta, catchy. "Modern Atavism" (bello l'ossimoro..) è la più accelerata, mentre "Hell of the Damned" è il cadenzone per eccellenza. "In your Eyes" ha un ritmo che ti fa vivere la sensazione di essere sul ring con il tuo avversario che ti sta bombardando ai fianchi. "Witching Hour" continua nell'alveo del pezzo che lo ha preceduto. Personalmente, il brano che mi è piaciuto di più è stato "Puritan", ben variegato e articolato. Ma tutto l'album omonimo dei Taurus Inferno si rivela accattivante e degno di entrare a far parte della vostra collezione di dischi, magari da inserire nella zona di quelli un po' più "particolari".

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