LINE UP:
Daniele Liverani – Tutti gli strumenti e programmazione batteria
TRACKLIST:
1. About Their Slothful Life
2. My Mind Like a Desert Sea
3. Every Age Has an Instrument to Play Life Symphony
4. Lost in Those Past Years
LINE UP:
Daniele Liverani – Tutti gli strumenti e programmazione batteria
TRACKLIST:
1. About Their Slothful Life
2. My Mind Like a Desert Sea
3. Every Age Has an Instrument to Play Life Symphony
4. Lost in Those Past Years
Ci sono dei personaggi come Daniele Liverani, polistrumentista con una lunghissima carriera passata a sfornare musica sia con molteplici gruppi che come solista, che non riescono a stare fermi e hanno bisogno di provare continui stimoli. Questa volta l’occasione di (ri)mettere mano a partiture musicali, arriva dal ritrovamento di vecchi brani strumentali incisi con un quattro tracce su nastro nel 1992 e, appunto, riportati in vita con un’operazione di “restauro” e rimasterizzazione. “The Wheel Of Emotions”, quindi, non è un nuovo album di Daniele: è la testimonianza dei primi “vagiti” di un polistrumentista che cercava di trovare la sua strada ben prima di entrare a far parte degli Empty Tremor e di altri gruppi. Nei quattro pezzi Daniele ha suonato tutti gli strumenti e si è avvalso di una batteria che ha programmato da sé. Il lavoro svolto è titanico in tutti i sensi anche se, ovviamente e per i suoi contenuti, piacerà soprattutto a coloro che amavano le uscite della vecchia Shrapnel Records, etichetta fondata da Mike Varney specializzata nel pubblicare dischi di chitarristi. “About Their Slothful Life” apre con un attacco violento e prosegue con delle chitarre che si innestano su una ritmica schizoide e si producono in alacri assalti fino a tangere la musica classica che, ovviamente, qui è riproposta in chiave Metal. “My Mind Like a Desert Sea” ha un incipit a base di tastiere con accorpata una chitarra stile Malmsteen. Ai 110 secondi il ritmo ha un’esplosione e si fa largo una cadenza media con chitarre ora pindariche, ora lancinanti. “Every Age Has an Instrument to Play Life Symphony” usufruisce di un inizio tambureggiante e poi, inutile dirlo, arrivano le chitarre che lavorano incessantemente su ritmi talora “classici”, talora Power. “Lost in Those Past Years” comincia con una sorta di spirale strumentale sino a che non sopraggiungono arpeggi alquanto oscuri. Nel prosieguo, poi, non mancano soluzioni più affini al Thrash e chitarre che volano come schegge impazzite.
N.B. il lavoro è disponibile su tutte le piattaforme digitali a cura della LANDR Distribution