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I nostrani Vertebra Atlantis tornano con un capolavoro I nostrani Vertebra Atlantis tornano con un capolavoro Hot

I nostrani Vertebra Atlantis tornano con un capolavoro

recensioni

titolo
A Dialogue with the Eeriest Sublime
etichetta
I, Voidhanger Records
Anno

PROVENIENZA: Italia

GENERE: Experimental Black/Death Metal

TRACKLIST:
1. Into Cerulean Blood I Bathe
2. Frostpalace Gloaming Respite =AUDIO UFFICIALE=
3. Drown in Aether, Sovereign of Withered Ardor
4. Cupio Dissolvi
5. In Starlike Ancient Eyes =AUDIO UFFICIALE=
6. Desperately Ablaze, From the Lowest Lair
7. A Dialogue with the Eeriest Sublime

LINE-UP:
RR - voce, batteria
GG - chitarre, chitarra acustica, synth, voce, orchestrazioni
GS - chitarre

opinioni autore

 
I nostrani Vertebra Atlantis tornano con un capolavoro 2023-10-22 16:25:52 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    22 Ottobre, 2023
Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'eleganza o ce l'hai o non ce l'hai, non è qualcosa che si acquisisce o si impara: o ci nasci oppure puoi soltanto sperare di avvicinarti a questa qualità. Probabilmente è con questa introduzione un po' filosofica che si potrebbe descrivere questo fenomenale "A Dialogue with the Eeriest Sublime", secondo album del trio italiano Vertebra Atlantis, band capitanata dal milanese Gabriele Gramaglia, il cui nome è già figurato più volte sui nostri portali soprattutto in merito alla sua one-man-band Cosmic Putrefaction, a detta di chi vi scrive tra le più grandi rivelazioni della scena Death Metal mondiale. Ebbene, i Vertebra Atlantis, che esaminammo già nel 2021 con l'uscita del disco d'esordio non sono da meno: come si diceva all'inizio, l'eleganza fatta musica, frutto di un maniacale lavoro compositivo al limite dell'umano in cui nessun minuscolo dettaglio è lasciato al caso. Il risultato è dunque qualcosa che potremmo definire la quintessenza della perfezione, se con questo termine intendiamo un lavoro artistico nel quale l'estro visionario e pionieristico ed il talento si fondono insieme. È estremamente difficile dirvi cosa andrete ad ascoltare una volta premuto il tasto "play", semplicemente perché le coordinate stilistiche si muovono in un filone così contorto ed eterogeneo che a prima vista potrebbe sembrare quasi dispersivo; ma minuto dopo minuto ci si rende conto come G.G. e soci abbiano perfettamente bene in mente dove vogliono andare a parare. La base, come nel precedente disco, fa capo a gente del calibro di Immolation, Dead Congregation, Portal, Demilich e Blood Incantation, ma questa volta i Vertebra Atlantis hanno osato ancora di più, richiamando nel calderone una più spiccata nota melodica ed orchestrale - molto vicina ai Cosmic Putrefaction, nemmeno a dirlo - che rende l'album molto più oscuro, sognate ed etereo. In una parola: elegante. Ed è proprio questo il termine che ci sentiamo maggiormente di utilizzare nel descrivervi tale opera, perché se da un lato la ferocia della voce di Mr. Gramaglia si fonde con un riffing contorto e e crudo, dall'altro tutta la melodia e la composizione si distende come l'acqua che si perde all'orizzonte, permettendovi di entrare in un vero e proprio viaggio dantesco; ed ogni volta che vi capiterà di pensare "ne voglio di più", ecco che le tracce vi accontentano contorcendosi costantemente in un gioco di chiaroscuri infinito. La bellezza di "A Dialogue with the Eeriest Sublime" è esattamente la capacità di saper rinascere ascolto dopo ascolto e di invogliare ad un nuovo viaggio per poterne cogliere ogni singola sfaccettatura. Arpeggi sognanti, parti di assolo che strizzano l'occhio al Prog anni '70, passaggi futuristici ma mai fini a se stessi o autoreferenziali: lo studio viscerale della musica offerto in chiave Metal ma non per questo sterile od una semplice dimostrazione di capacità compositiva da parte del trio. Se davvero il mondo funzionasse per meriti, signori, qui saremmo di fronte alla totale consacrazione di uno degli artisti migliori del nostro tempo. Scontato dire che i Vertebra Atlantis andranno diretti a giocarsi il titolo di "album dell'anno". Complimenti!

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