E' passato un solo anno da "Unveil the Abyss", ed ecco già ritornare alla carica i finlandesi Desecresy, band formata dagli ex-Slugathor Jarno Nurmi e Tommi Grönqvist, con quest'ultimo rimasto solo componente dal 2017 in avanti; "Deserted realms" è l'ottavo studio album per la band finnica, quarto da quando è divenuta una one man band... e sinceramente, il primo da quando c'è il solo Grönqvist che finalmente si avvicina ai livelli dei primi lavori. Da sempre fieri eredi della vecchia scuola finlandese di Demigod, Adramelech e Abhorrence (ma senza dimenticare che parte delle influenze arrivano anche da Immolation e Bolt Thrower), i Desecresy della seconda parte di carriera sono sempre stati una band che si è mantenuta su livelli sufficienti, con dischi di discreta fattura ma che sostanzialmente mai hanno realmente impressionato. Ma tutt'altra storia è "Deserted Realms", lavoro decisamente molto più quadrato e solido rispetto i più recenti predecessori, con un'opening track come il singolo "Approaching Sound" che dà il via ad un lotto di brani che - per chi già conosce i dischi passati - sorprende decisamente in positivo. A rimarcare l'ottimo stato di forma compositiva di Tommi Grönqvist in quest'opera arriva poi "Sprits at the Cursed Ruins", traccia dai classici connotati della vecchia scuola finlandese ammantata da cupe e claustrofobiche atmosfere che rimandano spesso ai Nile. E se "Spirits..." si fa notare per essere il miglior brano dell'album, non sono poi tanto da meno i restanti pezzi della tracklist, tra cui si segnalano l'altro singolo "Dark Chambers", la lunga "Green Monolith" e "The Cosmic Crypts". Riffingwork corposo, vibrante e quanto mai efficace, unito ad un drumming deflagrante, costruiscono una muraglia sonora impenetrabile su cui si staglia il cavernoso growl dell'artista di Helsinki: un comparto strumentale pulsante e putridamente vivo che risulta essere la primaria carta vincente di un album decisamente riuscito. Segniamo quindi per i Desecresy un deciso passo in avanti ed un giudizio finale che questa volta va ben oltre una semplice sufficienza piena: "Deserted Realms" è un lavoro pienamente soddisfacente il cui ascolto è da noi caldamente consigliato.