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Un gran rispolvero per i fratelli Cavalera, ma ce n'era davvero bisogno? Un gran rispolvero per i fratelli Cavalera, ma ce n'era davvero bisogno? Hot

Un gran rispolvero per i fratelli Cavalera, ma ce n'era davvero bisogno?

recensioni

gruppo
titolo
Morbid Visions
etichetta
Nuclear Blast Records
Anno

PROVENIENZA: USA

GENERE: Thrash/Death Metal

TRACKLIST:
1. Morbid Visions =LYRIC VIDEO=
2. Mayhem
3. Troops of Doom =VIDEO=
4. War
5. Crucifixion
6. Show Me the Wrath
7. Funeral Rites
8. Empire of the Damned
9. Burn the Dead

LINE-UP:
Iggor Cavalera - Batteria
Max Cavalera - Chitarra, Voce

opinioni autore

 
Un gran rispolvero per i fratelli Cavalera, ma ce n'era davvero bisogno? 2023-09-03 14:02:37 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    03 Settembre, 2023
Ultimo aggiornamento: 03 Settembre, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

È una recensione non facile quella che andremo a stilare in questa puntata: da un lato infatti saremmo tentati di lasciarci andare ai sentori nostalgici e di fan incalliti dei Sepultura dicendo quanto questa versione di "Morbid Vision" del 1986 riregistrata dai fratelli Cavalera sia una figata colossale; dall'altro invece, tornando con i piedi per terra, ci viene da chiederci se ci fosse davvero bisogno di un restyling di uno dei dischi più iconici che ha dato gli albori al genere Thrash/Death. Andiamo con ordine. Sarebbe sciocco se dicessimo che questo nuovo parto in casa Cavalera non sia stato di gradimento. Poter (ri)sentire pezzi iconici come "Troops of Doom", "Morbid Visions" e compagnia bella in chiave moderna, con un sound molto più corposo ed una maturazione stilistica superiore di trent'anni è tanta, tantissima roba. Complice anche la voce del mitico Max, che con il suo piglio molto più hardcore - vedasi anche i live dei Cavalera Conspiracy e Soulfly - rende i brani davvero macabri e ferocissimi. Idem per la sezione ritmica ad opera del fratello Iggor, una garanzia totale da sempre. Aggiungiamo, come dicevamo, una produzione al passo con i tempi ed il gioco è fatto. Potremmo dire un centro pieno ad una distanza pari a zero. Detto in altri termini: mettere in mano ai fratelli Cavalera una loro stessa produzione di trent'anni fa è come bere un bicchiere d'acqua, risultato perfetto garantito. Ma dall'altro lato ci chiediamo se davvero ci fosse bisogno di una mossa simile: perché dare una seconda vita, per così dire, ad un disco che di seconde vite non ne aveva per niente bisogno? Mi direte la produzione forse, ma ricordiamo che negli anni '80 tutti i dischi suonavano così "caserecci", ed era anche quello il bello che dava il tocco macabro e stagnante alle produzioni dell'epoca. Questo nuovo "Morbid Visions" dunque va preso per quello che è e visto all'interno di un contesto più ampio: un gran prodotto - e grazie al c***o - di cui non c'era bisogno ma che di contro ci offre uno spaccato di passato in chiave moderna deliziandoci di perle rare ripulite e smaltate a dovere.

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