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Dalla brumosa Scozia il mefitico, tetro Death/Doom degli Order of Decay Dalla brumosa Scozia il mefitico, tetro Death/Doom degli Order of Decay Hot

Dalla brumosa Scozia il mefitico, tetro Death/Doom degli Order of Decay

recensioni

titolo
Mortification Rites
etichetta
Sentient Ruin Laboratories
Anno

PROVENIENZA: UK (Scozia) 

GENERE: Death/Doom Metal 

FFO: Krypts, Mortiferum, Spectral Voice, Rippikoulu, Hooded Menace 

LINE UP: 
Sconosciuta

TRACKLIST: 
1. Rotten Souls [06:00] 
2. Vows of Death [06:37] 
3. In Thrall to Suffering [06:29] 
4. Blood Libation [06:00] =ASCOLTA=
5. Scent of Flesh [04:33] =ASCOLTA=
6. Necrotic [06:16] 
7. Charnel Meditations [03:10] 
8. Bone Lords [07:09] 

Running time: 46:12 

opinioni autore

 
Dalla brumosa Scozia il mefitico, tetro Death/Doom degli Order of Decay 2023-06-03 18:30:02 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    03 Giugno, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli amanti del Death Metal che seguono con particolare interesse le uscite delle varie Profound Lore, Dark Descent, 20 Buck Spin, Me Saco un Ojo, farebbe meglio a tenere sott'occhio le uscite di Sentient Ruin Laboratories: sta diventando infatti considerevole il numero di release interessanti rilasciate dalla label con base ad Oakland, California - tra le quali non possiamo dimenticare il debutto dei "nostri" Aphotic in collaborazione con Nuclear Winter Records -; a queste va ad aggiungersi il disco licenziato questo fine settimana: il debut album del misterioso quartetto scozzese Order of Decay, "Mortification Rites". La band di cui non si conosce la formazione - sì, un'altra... - debutta direttamente su lunga distanza con un monolite di poco più di 3/4 d'ora di Death/Doom spietato quanto mortifero, violento quanto cupo. Influenze che derivano soprattutto dalla bestiale scena finnica (Krypts, Desolate Shrine, Rippikoulu, Hooded Menace...) sono la base delle sonorità dell'act scozzese, che traccia dopo traccia trascinano l'ascoltatore sul fondo di una palude, circondandolo di melma miasmatica e rendendo le atmosfere vieppiù claustrofobiche man mano che la tracklist prosegue. Già solo la doppietta iniziale composta da "Rotten Souls" e "Vows of Death" - con le sue tetri arie à la Spectral Voice - spazza via qualsiasi dubbio su cosa ci aspetterà nei seguenti minuti: una serie di riff oscuri e corposi pronti ad attanagliarvi le caviglie al minimo segno di distrazione. Una serie di brani atti a togliere qualsiasi luce, sprofondando in cunicoli via via più profondi e claustrofobici, con in più la sapienza di chi sa colpire alla bocca dello stomaco per far sputare fuori quell'ultimo rimasuglio d'aria rimasto, e ciò accade già solo alla terza traccia, la 'mortiferumiana' "In Thrall of Suffering", in cui gli Order of Decay assaltano con una spietata accelerazione che colpisce tra capo e collo. Il resto della tracklist non fa che aumentare la sensazione di ritrovarsi chiusi in un cubo di un metro per lato, con diverse azzannate alla giugulare come nella già citata "In Thrall to Suffering" o come nel singolo "Scent of Flesh". Ci sono ormai, come sapete, diverse realtà più o meno nuove di rilievo nella sfera dell'old school Death e del Death/Doom: con questo debut album gli Order of Decay dimostrano sin da subito di potersi meritare un posto al tavolo dei grandi grazie ad un disco che non brillerà per originalità - capirete la novità... -, ma che sa essere solido dal primo all'ultimo istante senza mai calare d'intensità.

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