1. The Messenger
2. Move the Chains
3. On Warrior's Wings
4. Punishment
5. This is My Hell
6. Dead Man's Plight
7. Chalice of Man
8. The Answer
9. What I Am
10. The One Eyed King
Un debutto dimezzato per Barlow & soci. Hot
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Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 2013
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Van Williams, Matt Barlow e Freddie Vidales: tre musicisti che chiunque segua un minimo di power o prog metal non può fare a meno di conoscere. Cosa ci fanno insieme due ex Iced Earth e un ex Nevermore? Sicuramente il cantante della mitica band americana non poteva stare troppo lontano dal microfono nonostante la vita da poliziotto, ed ecco che, su proposta di Williams, nascono gli Ashes of Ares.
Logo e copertina non troppo elaborati, semplicità e professionalità: sono tutte cose che ritroveremo esattamente nel disco, perché purtroppo gran parte delle aspettative che avevo sono state deluse. Intendiamoci: questo debut non è da buttare, anzi presenta svariati elementi di interesse, con pezzi come l'opener The Messenger, potente e giocata su un interessante sovrapposizione di cori. Purtroppo però lo stile degli AoA risente di una certa stanchezza di idee, e Barlow spesso somiglia troppo a quello degli Iced Earth, se non per la creatività di Williams. Però pezzi come On Warrior's Wing si lasciano ascoltare con interesse, specialmente per i repentini cambi di tempo e ovviamente per le magnifiche prove vocali di Barlow. Andiamo poi tra l'epicità di brani come The One Eyed King e This Is my Hell passando per l'heavy/power di Move The Chains e What i Am, ma tutto con stesse idee chitarristiche, dove lo stile finisce sempre per rimandare agli Iced Earth. Una costante dose di drama comunque giova a uno stile compositivo troppo spesso scarno e con poco mordente.
Peccato davvero per questa formazione, nata sotto grandi aspettative e finita con un debut "sotto le righe". Nonostante l'abilità dei musicisti chiamati in causa tutto quello che l'ascoltatore medio si ritrova tra le mani è un disco normalissimo, senza cadute di stile, ma neanche con picchi di elevata qualità. In ogni caso, se non si pensa alle tre facce che ci sono dietro, il disco è perfettamente godibile e potrebbe persino valere l'acquisto.