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Martiria: una leggenda tutta italiana. Martiria: una leggenda tutta italiana. Hot

Martiria: una leggenda tutta italiana.

recensioni

gruppo
titolo
The Eternal Soul
etichetta
My Graveyard Productions
Anno

Disc 1 - The Eternal Soul

  1. Memories
  2. The ancient Lord
  3. The most part of the men
  4. Arthur
  5. Celtic Lands
  6. Babylon Fire
  7. The grey outside
  8. Romans and Celts
  9. The soldier and the sky
  10. Fairies
  11. Winter
Disc 2 - Live at Play it Loud! 2009
  1. The Cross
  2. Misunderstandings
  3. The Most Part Of The Men
  4. Celtic Lands
  5. Prometeus
  6. Give Me A Hero
  7. The Age Of The Return

opinioni autore

 
Martiria: una leggenda tutta italiana. 2013-09-10 20:33:47 Dario Onofrio
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Dario Onofrio    10 Settembre, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tra i vari generi sviluppatisi nel nostro paese, nel corso degli anni, va ricordata la costante presenza dell'epic metal. Un genere importantissimo per il popolo italico, anche perché ha sempre dato modo di riscoprire la storia e le vicende dell'Italia antica, medievale, moderna e contemporanea.
Ed è quando questo genere è al suo punto più alto, ovvero verso la fine degli anni 80', che nascono i Martiria.
Prima di sciogliersi rilasciano due singoli: The Twilight of Remembrance e Gilgamesh Epopee, che fanno subito gridare al miracolo tutti i fan che ne entrano in possesso. Purtroppo, le strade dei musicisti si dividono subito dopo e per anni tutti hanno ricordato quelle due magnifiche demo.
Eppure, nel 2003, qualcosa accade: Andy Menario riprende in mano la band, chiamando Derek Maniscalco al basso e Maurizio Capitini alla batteria, mentre per la voce riesce a coinvolgere nel progetto dei nuovi Martiria un personaggio che per ogni ascoltatore di epic metal è leggenda, cioè Rick Anderson dei Warlord.
Esce la demo Celtic Lands, sicuramente il pezzo più bello di quello che sarà poi The Eternal Soul, il disco che nel 2004 segna il ritorno di una vera e propria leggenda. Oggi, nel 2013, esce la ristampa di questo bel gioiellino dell'epic/heavy nostrano, un acquisto sicuramente da mettere in conto per tutti gli appassionati del genere.
I pezzi dei Martiria e le loro composizioni sono sempre molto studiate: basta andare direttamente a The Ancient Lord per rendersene conto, visto che il pezzo inizia con una chitarra acustica e una fisarmonica, in una atmosfera quasi folkeggiante. Ovviamente dopo poco parte il vero e proprio pezzo metal: un torrente di acciaio ci investe tra i riff scatenati di Andy Menario e l'epica voce di Rick Anderson, fino al bellissimo coro. Il disco inizia benissimo e sale sempre più in alto con le spettacolari The Most Part of the Men e Arthur (forse la mia preferita del disco), che combinano perfettamente i riff più rocciosi con una voce che funziona quasi da narratore, specialmente nel secondo pezzo citato, quando Artù parla del fatto di dover affrontare Mordred, il suo stesso figlio. Le tastiere svolgono un ruolo egregio anche in Celtic Lands, che inizia con una tranquilla parte accompagnata dalla voce per poi trasformarsi in un altro pezzo di notevole epicità, specialmente nello stacco acustico prima dell'assolo. Arriviamo poi alla prima "ballad" del disco: Babylon Fire ha un incedere lento e malinconico, almeno fino alla fine della canzone dove la band si concede una cavalcata prima dello struggente solo. Forse il pezzo che mi ha meno convinto del disco è il succesivo The Grey Outside, ma per il semplice fatto che in mezzo a capolavori come quelli sopracitati un pezzo pur bello non regge il confronto! Infatti da Romans and Celts ritroviamo il gusto epico per le tastiere e per un coro a tutta voce, che ci introduce subito un riff granitico e successivamente il vero ritmo della canzone. Un gran bel pezzo, specialmente per il bellissimo ritornello e un altro perfetto stacco prima dell'assolo. Continuiamo su questa strada con The Soldier and the Sky, altro pezzo perfettamente in grado di confrontarsi con i precedenti, e la powerissima Fairies, che con il suo riff spettacolare e ben delineato ci porta dritta sulle note di Winter, ultimo e trionfale pezzo del disco.
Per chi dovesse essersi perso questo capolavoro in passato l'occasione è ghiotta! Nell'elegante confezione è presente anche un live al Play it Loud! festival 2009: una chicca da non lasciarsi scappare in quanto i nostri sono bravi dal vivo almeno quanto sul disco.
Il giudizio finale sul pacchetto è che questa ristampa serviva! The eternal soul era esaurito ormai da anni, e poterselo finalmente inserire in collezione sarà per molti un vanto e un onore tutto italiano!

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