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Úlfúð: nome da seguire con attenzione dopo questo buonissimo debut album Úlfúð: nome da seguire con attenzione dopo questo buonissimo debut album Hot

Úlfúð: nome da seguire con attenzione dopo questo buonissimo debut album

recensioni

gruppo
titolo
Of Existential Distortion
etichetta
Dark Descent Records
Anno

PROVENIENZA: Islanda 

GENERE: Black/Death Metal 

FFO: Necrophobic, Belphegor, Behemoth, Naglfar, Dissection 

LINE UP: 
Breki Danielsen Imsland - voce 
Birkir Kárason - chitarre 
Eysteinn Orri Sigurðsson - chitarre 
Hannar Sindri Grétarsson - basso, voce 
Sigurður Jakobsson - batteria 

TRACKLIST: 
1. Where Strange Lights Dance [04:42] =ASCOLTA= 
2. Tears of Terra [05:18] 
3. Mockery Theatre [05:33] 
4. Faceless [05:09] 
5. Gods Left Behind [04:56] 
6. Questions [04:56] 
7. An Elegy to a Paradise Out of Reach [08:32] 
8. Leviathan Dreams [05:22] =VIDEO= 

Running time: 44:28 

opinioni autore

 
Úlfúð: nome da seguire con attenzione dopo questo buonissimo debut album 2023-03-23 14:34:14 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    23 Marzo, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

E' ormai innegabile che quando ci si trova davanti un lavoro marchiato Dark Descent Records si accenda immediatamente un marcato interesse; nel corso degli anni la label americana si è sempre più distinta per essere una delle più attente in assoluto nel scovare veri e propri gioielli setacciando nell'underground Death e Black Metal, arrivando oggi a presentare un'interessantissima band proveniente dalle ostili quanto affascinanti terre islandesi che fonde i due generi succitati: i black/death metallers Úlfúð, quintetto di Reykjavík che dopo un EP di debutto assoluto datato 2018 taglia il traguardo del primo full-length oggi - per quanto sia stato registrato nel 2020 - con questo "Of Existential Distortion". Un debut album contornato da atmosfere algide ed in cui i Nostri dimostrano di avere uno spiccato senso melodico; difatti, seppur si ritrovino passaggi più duri - à la Belphegor/Behemoth per intenderci - come nella conclusiva "Leviathan Dreams", ognuno degli otto pezzi che compongono la tracklist di "Of Existential Distortion" ha come trait d'union un incessante lavoro melodico delle chitarre, il tutto a rendere più arioso un sound solido e quanto mai diretto. Il rimando alla sfera più melodica del Black Metal e del Black/Death svedese è sotto gli occhi di tutti, eppure non ci ritroviamo davanti ad una semplice copia di gruppi come Necrophobic e Naglfar (in assoluto i primi due nomi che vengono in mente ascoltando gli Úlfúð), data la forte personalità della band islandese accentuata da un songwriting che appare ispiratissimo sin dai primi istanti dell'opening track "Where Strange Lights Dance"; è però la terza traccia dell'album, "Mockery Theatre", ad essere probabilmente il miglior esempio dell'enorme potenziale dei Nostri: riff taglienti uniti a melodie catchy che si stampano inevitabilmente nel cervello (discorso che, come dicevamo, si può estendere anche agli altri brani), arie ricche di pathos ed atmosfere glaciali pronte però in infuocate eruzioni di violenza; una perfetta analogia con le ostili terre islandesi insomma, d'altra parte Úlfúð è tradotto proprio con "ostilità". Altre canzoni non sono comunque da meno: già detto della più dura "Leviathan Dreams", colpiscono anche "Faceless" (la seconda metà del pezzo è semplicemente da urlo) e la lunga, meravigliosa "An Elegy to a Paradise Out of Reach", brano ammantato di malinconia ed una certa teatralità grazie ad un sapiente gioco di melodie ed atmosfere. Consiglio nostro è quelli di appuntarsi il nome degli Úlfúð, autori di una prova assolutamente soddisfacente con questo "Of Existential Distortion"; e trattandosi "solo" del primo album, siamo certi che i margini di crescita del combo islandese sono decisamente elevati. Poi quando sarà, non dite che non vi avevamo avvertiti!

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