LINE UP:
T. Filippo - Voci e tutti gli strumenti
TRACKLIST:
1. Waterfalls
2. When the Pillars Come Down
3. An Irrational Mind's Ludicrous Dominion
4. The Calling =ASCOLTA=
5. From the Womb of the Earth
6. Eradicate the Firmament
LINE UP:
T. Filippo - Voci e tutti gli strumenti
TRACKLIST:
1. Waterfalls
2. When the Pillars Come Down
3. An Irrational Mind's Ludicrous Dominion
4. The Calling =ASCOLTA=
5. From the Womb of the Earth
6. Eradicate the Firmament
One man band da Verona, un ragazzo che sotto al nome Silence Oath sforna dischi su dischi dal 2007 ed oggi ci propone questo “From the Womb of the Earth”. Quaranta minuti di concept ipnotico e altamente simbolico, già dalle primissime note: una magia, un balletto di fate su note di pianoforte che aprono le porte della mente ad un complesso mondo magico, dove tutto è sottile e ovattato, una bella intro prima di “When the Pillars Come Down” e qui cominciamo a fare sul serio. Infatti il brano parte lento con campionamenti ambientali, per poi sfociare in un complesso intreccio di scream, ruggiti infernali che, pur restando su tempi abbordabili (il che è forse l’unica pecca) e riff melodici, trasmette comunque la glacialità e il forte disagio che vuole comunicare per tutti gli undici minuti di durata. Una bella esplosione sinfonico-melodica, con voce pulita mette i puntini sulle “i” e tornano i campionamenti di scrosci d’acqua gelida e campanelline fatate. Un bel mix da ascoltare! “An Irrational Mind's Ludicrous Dominion”, mette i granitici paletti Blackned Death Metal, con una disperazione e una alienazione che mettono i brividi. Drone e Blackgaze “sporcano” il tutto, aumentando a dismisura il senso di isolamento che provo ascoltando. Mi sembra di fluttuare in un “caos calmo”, che non lascia scampo. Tutto il disco fa a pugni con la sua doppia anima, ora furiosa che prende a piene mani dal Black e dal Death Metal, ora più ragionata, solenne e mistica, Doom, tendente all’Avant-garde! Questo può effettivamente disorientare e far storcere il naso a coloro i quali vogliono un album compatto, di un unico e definito genere per non trovarsi in brutti stati d’animo con cui dover fare i conti; eppure è un prego quando ci si rende conto che è uno sforzo in più, senza schemi e limiti (pre e auto) imposti. Si tratta di cercare nuove soluzioni, nuovi orizzonti per arricchire, ma senza snaturare, la proposta artistica, basti pensare alle fasi “cantilenanti” durante un brano di pura furia cieca, come “An Irrational Mind's Ludicrous Dominion”. Della seconda parte di “From the Womb of the Earth”, è impossibile non citare “The Calling” e la sua violenza sonora, in un Black Metal puro e dominante, ma è il brano che dà il titolo al lavoro ad avere il posto d’onore! Lunga introduzione acustica e progressiva, che aumenta man mano il senso di angoscia, con tastiere che portano la tensione ai massimi livelli e disperati (stranamente) passaggi di voci pulite, in un inferno di Blackned Death e Doom straziante. “From the Womb of the Earth” è assolutamente un brano perfetto per portare il nome dell’opera che mi sto godendo. In ultima analisi, ci troviamo di fronte ad un album molto ampio, aperto e versatile, che ha poche frecce al suo arco, ma che sono tutte diverse tra di loro e che il nostro “Robin Hood” veronese, sa usare tutte alla perfezione. Non è un lavoro perfetto, per quanto piacevole e di sicuro meritevole di attenzione, ad esempio un aumento della velocità d’esecuzione in “When the Pillars Come Down” io lo avrei preferito di gran lunga, così come le esplosioni sinfoniche con voce maschile pulita, zoppicano un po’ e risultano ancora acerbe, e la troppa invadenza dei synth specie su “The Calling”, ma, tuttavia, sono piccolezze e scelte stilistiche che si affineranno col tempo e nei prossimi lavori. Nel frattempo, questo è gran bel disco, assolutamente consigliato!