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Buono negli intenti ma eccessivamente prolisso il debutto dei Katapult Buono negli intenti ma eccessivamente prolisso il debutto dei Katapult Hot

Buono negli intenti ma eccessivamente prolisso il debutto dei Katapult

recensioni

gruppo
titolo
Play Stupid Games, Win Stupid Prizes
etichetta
Discouraged Records
Anno

PROVENIENZA: Svizzera

GENERE: Melodic Death/Thrash Metal

TRACKLIST:
1. The End
2. Comfortably Dumb =ASCOLTA=
3. The Hands of the Devil
4. Sweetheart Come
5. The Arsonist
6. Nihilism for the Gods =VIDEO=
7. Litany of Spirals
8. Invite the Sin
9. Schädel
10. All This Because of Greed
11. 21st Century Gladiator Boy
12. Bränn bilder och minnen (feat Fredrik Lindkvist)
13. Oh God for One More Breath

LINE-UP:
Johan Norström - Voce
Florian Moritz - Chitarre
Joel Purificacion - Chitarre
David Stutzer - Batteria
Felix Bacher - Basso

opinioni autore

 
Buono negli intenti ma eccessivamente prolisso il debutto dei Katapult 2022-12-14 15:28:47 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    14 Dicembre, 2022
Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Debutto degli svizzeri Katapult, questo "Play Stupid Games, Win Stupid Prizes". Un disco che, come avete letto dal titolo, è fortissimo negli intenti ma un po' meno all'atto pratico; ma andiamo con ordine. I Nostri nascono nel 2017 e dopo due EP nel 2019 finalmente sbarcano sul mercato con la loro primissima creatura targata Discouraged Records. Nel complesso, dicevamo, Mr. Johan Norström e soci hanno tirato fuori dal cilindro un disco piuttosto interessanti nel quale Melodic Death e Thrash Metal si fondono con costanti innesti elettronici ed intermezzi simil Punk o comunque provenienti dal mondo -core. Tuttavia due sono i principali fattori che poco ci hanno convinto di tutto il progetto: troppe tracce - tredici in tutto - che di base risultano spesso uguali l'una all'altra e la conseguente prolissità dei passaggi proposti. Ora, tutto ciò non è da intendere come un prodotto da cestinare o da scartare a priori; tuttavia ci rendiamo conto che si tratta di un ascolto piuttosto difficile da digerire per poterne apprezzare le effettive potenzialità. Nel lotto proposto, infatti, ci sono delle piccole perle, come "The Arsonist", la successiva "Nihilism for the Gods" o l'ottima "Schadel": tutti brani che effettivamente ci mostrano una band super affiatata e con idee ben chiare e precise su dove si voglia andare a parare. Tuttavia i buoni intenti di cui sopra sembrano sciogliersi all'interno del contesto se si ascolta tutto il resto. Brani che risultano monotoni e relegati sui medesimi pattern dove l'epicità e la grinta - sempre ben presenti - sembrano più inserite con lo stampino che con l'effettiva voglia di fare. Da qui segue come mai ci abbia poco convinto la scelta di tredici tracce se poi alcune sembrano la medesima spezzettata in più parti da noiosi passaggi groove di riempimento. Ecco il perché ci risulta difficile inquadrare questo "Play Stupid Games, Win Stupid Prizes" in un contesto complessivo: di primo impatto sembra più un contenitore di idee disparate e non effettivamente un prodotto completo e definito. Da qui segue il generale senso di dispersione cui l'ascoltatore va in contro con conseguente perdita di attenzione. Il nostro consiglio è quello di puntare maggiormente sui brani segnalati e di snellire la proposta stilistica, o quantomeno di definirla in un quadro molto più chiaro. Buona fortuna!

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