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07 Ago

Padova Metal Fest - terza serata In evidenza

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Torno dalle vacanze giusto in tempo per assistere all’ultima serata del Padova Metal Fest, evento gratuito in una location indubbiamente indovinata, il “Lago verde” alle porte di Torreglia, piccolo paesello dei Colli Euganei ad una quindicina di chilometri da Padova. Nel pomeriggio aveva piovuto per un’oretta e temevo di trovare fango in ogni dove, invece già il parcheggio (ampio a dovere) era ben tenuto ed anche l’intera area del festival non aveva traccia dell’acquazzone abbattutosi poche ore prima; oltretutto l’evento atmosferico aveva mitigato parecchio la temperatura, dai torridi 38/40 gradi del primo pomeriggio ai godevolissimi 25 gradi delle ore 20. Purtroppo non sono arrivato in tempo per assistere all’esibizione delle prime due bands: gli Hellmetall (thrash/folk dalla provincia di Udine con all’attivo un album nel 2015) e gli storici Dark Ages (heavy metal band veronese attiva sin dai primi anni ’80 con quattro dischi in carriera). Parcheggio la mia macchina con le note dei primi brani dei friulani Fake Idols (usciti l’anno scorso con l’ultimo disco su Scarlet Records e già recensiti anche in passato da noi di Allaroundmetal.com), mi avvicino al palco ed ascolto un piacevole hard rock con qualche tocco di heavy metal dal sapore moderno e ricco di energia. Non conoscevo questa band, dato che normalmente non ascolto simili sonorità, quindi non sono riuscito a farmi coinvolgere più di tanto dal sound dei Fake Idols... dato che l’orario era dei più indicati, ho approfittato per assaggiare un panino del locale che ospita il festival, rimanendo favorevolmente sorpreso dalla velocità e dai prezzi tutto sommato non esagerati. Do uno sguardo in giro tra i vari stands presenti nell’area, scoprendone anche uno con tutto il personale travestito simpaticamente da pirati (non oso immaginare cosa deve essere successo il giorno prima con il pirate metal dei Silverbones!), nonché diversi banchi di abbigliamento. Intanto i Fake Idols continuano la loro esibizione ed il pubblico presente (non in gran quantità ad essere onesti, forse spaventati dalla pioggia pomeridiana...) ha dimostrato ampio gradimento. Dopo circa ¾ d’ora, è il momento di lasciare spazio ai liguri Skeletoon ed al loro “nerd metal”. Lo ammetto, ero presente al festival solo e soltanto per loro, avendo avuto modo di recensire su queste pagine i due dischi, da me apprezzati tantissimo. Per l’occasione, il gruppo si avvale anche del chitarrista ospite Andy Cappellari (attualmente nei Kantica, ma che aveva anche partecipato alla registrazione dell’ultimo album degli Skeletoon). Già prima di iniziare, noto l’essere scanzonati e divertenti dei vari musicisti della band, dato che sia il bassista Charlie Dho che il chitarrista ritmico Fabrizio Taricco (new entry nella formazione ufficiale) piazzano sugli amplificatori del palco due peluches di Super Mario Bros, con cui spesso giocheranno durante l’esibizione. Si inizia con “Dreamland”, l’opener dell’ultimo album “Ticking clock” e subito noto che la band è in gran forma: il frontman Tomi Fooler corre, salta, incita instancabilmente il pubblico coinvolgendolo di volta in volta con cori, urla e raccontando i vari retroscena dei pezzi che vengono suonati. Devo anche ammettere che non deve essere stato facile mantenere la concentrazione a quel livello, dato che sotto al palco eravamo davvero in pochi.... ma la professionalità di una band si vede anche in queste condizioni! Una dopo l’altra scorrono canzoni trascinanti estratte sia dall’ultimo che dal primo disco “The curse of the avenger”, con il sudatissimo batterista Enrico Sidoti che si mette in luce anche per essere stato in grado di continuare a suonare, nonostante la sua batteria ad un certo punto stesse letteralmente camminando in avanti.... per incitare il pubblico gli Skeletoon hanno anche inserito a sorpresa la cover dell’intramontabile “The trooper” degli Iron Maiden che è servita per far scatenare il putiferio, con finalmente un bel po’ di partecipazione anche del pubblico delle retrovie e dei “comodosi” che erano seduti sulle panche in fondo. Gli ultimi due brani hanno sublimato il tutto, con il singer che è anche sceso tra il pubblico, trascinandolo letteralmente in avanti e facendo divertire un po’ tutti quanti. Riflettendo a mente fredda su questa esibizione, è doveroso evidenziare le qualità di questa band, a prescindere dal fatto che mi piace la loro musica: ascolto metal e giro per concerti da 30 anni, ma non è così comune trovare un gruppo di musicisti così coinvolgenti e divertenti, nemmeno tra i grandi nomi che, al contrario, spesso sono anche fin troppo freddi con il pubblico ed i fans. Ero convinto che gli Skeletoon avessero grandi potenzialità, dopo la loro esibizione dal vivo ne ho avuto la certezza!

Questa la scaletta:

- Intro + Dreamland

- Mooncry

- What I want

- Hereoes don’t complain

- Night ain’t over

- Drowning sleep

- The trooper

- Joker’s turn

- Heavy metal dreamers.

 

Gli headliners della serata erano gli storici Tygers of Pan Tang, band inglese della NWOBHM, attiva sin dalla fine degli anni ’70. Non ho mai seguito particolarmente la loro musica, quindi mi sono messo incuriosito all’ascolto, anche perchè il loro cantante è il nostro connazionale Jacopo Meille. Non conoscendo i vari brani, non sono riuscito a farmi coinvolgere più di tanto, così ne ho approfittato per gironzolare ancora nell’area del concerto, incontrando anche il mitico Tony Fontò dei White Skull (peccato che non ci fossero loro come headliner!). Guardando il pubblico, mi sono persuaso che la band inglese ha comunque convinto, fornendo una prestazione che ha accontentato e coinvolto i fans accorsi sotto il palco. Era quasi mezzanotte quando ho lasciato il Padova Metal Fest, mentre i Tygers of Pan Tang stavano per chiudere il loro show, scoprendo che, “Nemo propheta in patria”, nella locandina tra i tanti banners presenti in fondo non c’è quello di Allaroundmetal.com, l’unica webzine con una folta schiera di padovani e veneti nello staff... pazienza! Speriamo che l’anno prossimo l’organizzazione si ricordi anche di noi....

 

 

 

Ninni Cangiano

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