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26 Mar

I Frozen Crown ci parlano del loro debut album "The fallen king" In evidenza

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I Frozen Crown si sono raccontati con noi di allaroundmetal.com, dopo il loro splendido esordio discografico dal titolo “The fallen king”. Ecco il resoconto del nostro colloquio.

 

D.: Ciao ragazzi e benvenuti su allaroundmetal.com! Vi va di raccontarci la storia dei Frozen Crown, come si è formata la band e da chi tra voi è partito tutto?

R.: Tutto è nato da Federico (chitarra, voce e tastiere) che dopo la sua esperienza con i Be The Wolf ha deciso di iniziare un progetto metal. Giada, la singer, è stata la prima ad aggiungersi alla formazione, che era originariamente stata concepita come una band da studio. In seguito i Frozen Crown sono diventati una live band vera e propria con l'aggiunta di Filippo, Talia e Alberto, rispettivamente al basso, alla chitarra e alla batteria.

 

 

D.: Come siete arrivati a firmare per la Scarlet Records per il vostro debut album?

R.: Come detto prima, Federico ha già lavorato con Scarlet Records con i suoi Be The Wolf, di conseguenza c'è stata da parte dell'etichetta piena fiducia in questo nuovo progetto.

 

 

D.: Siete una delle poche band con una donna chitarrista; a memoria in Italia ricordo solo gli Starsick System con la mitica Valeria Pizzy Battain al basso, ma null’altro. Come mai, secondo voi, tolte le all female bands, ci sono così poche donne tra i musicisti?

R.: A dir la verità, di band con donne che suonino la chitarra o il basso ne conosciamo più di una. E' sicuramente più raro trovare band in cui sia presente una chitarrista solista nello specifico, ma nella nostra ricerca ne abbiamo conosciute parecchie, prima di imbatterci in Talia (che si è rivelata la migliore sotto ogni punto di vista, e anche la più adatta al progetto a livello stilistico). La scena musicale italiana è piena di donne talentuose e dedite allo strumento, e ci permettiamo di dissentire con la vostra affermazione. Probabilmente molte di esse mantengono un profilo basso semplicemente perché restano concentrate sulla musica, invece di far leva sul loro essere donna per emergere.

 

 

D.: Di cosa parlano i testi di “The fallen king” e chi si occupa della loro stesura? A proposito esiste un concept alla base dei testi?

R.: I testi, scritti da Federico e Giada, sono ispirati alla mitologia norrena, e pur non essendo legati da un concept, sono accomunati dalle stesse atmosfere.

 

 

D.: Chi ha realizzato la copertina del disco e quale legame ha con i testi?

R.: La copertina è a cura di Federico, che è anche un designer / illustratore. Oltre a descrivere l'atmosfera generale del disco e dei testi, l'immagine ha anche il compito di evocare il legame con il passato e con l'Heavy Metal classico che ha parecchio influenzato il nostro sound.

 

 

D.: Come nasce un brano dei Frozen Crown? E’ opera di uno di voi, oppure un lavoro di squadra?

R.: Per quanto riguarda il processo creativo di The Fallen King, si è trattato di un lavoro a cura del solo Federico, con il contributo di Giada su tre dei dieci pezzi, e con l'apporto ritmico di Alberto, che ha scritto e arrangiato le sue parti di batteria. Questo metodo di lavoro è stato principalmente una conseguenza della natura originaria del progetto, che ha lasciato poco spazio agli altri membri, ma per quanto riguarda il futuro della band, tutti avranno sicuramente più spazio in fase compositiva.

 

 

D.: Non so se vi siete resi conto di aver realizzato una bomba di disco; sul nostro sito avete ottenuto 4,5/5, quali sono stati gli altri responsi su siti web e stampa specializzata?

R.: Tendenzialmente abbiamo ricevuto solo recensioni estremamente positive, fatta eccezione per un paio in cui siamo stati accusati di poca originalità. Siamo molto soddisfatti del feedback ricevuto fino ad ora.

 

 

D.: Mentre miriadi di bands agli esordi si mettono a suonare metal estremo (death, black, thrash, ecc.), voi decidete di suonare power metal, un genere parecchio bistrattato e non più all’apice dei gradimenti. Perchè questa scelta?

R.: Il motivo è solo il nostro amore per il genere, unito ad una nostalgia per la fine dei '90 in cui album power meravigliosi hanno visto la luce senza poi essere in grado di lasciare successori all'altezza. Nel nostro disco in ogni caso è possibile trovare anche forti influenze death e black melodico, oltre al classic Heavy Metal menzionato in precedenza.

 

 

D.: So che qualcuno di voi milita anche in altre bands, come si conciliano i Frozen Crown rispetto ad esse; in altre parole, esistono delle priorità o riuscite a metterci lo stesso identico impegno?

R.: I Frozen Crown sono la priorità di tutti noi al momento.

 

 

D.: Quali sono adesso i progetti dei Frozen Crown? Riusciremo a vedervi live, oppure vi siete già messi al lavoro su nuovi pezzi?

R.: Siamo al lavoro su nuovi pezzi, ma stiamo anche organizzando diverse date in Italia e all'estero. Presto annunceremo tutto online sui nostri canali.

 

 

D.: Adesso alcune domande che è mia abitudine porre alla prima intervista per allaroundmetal.com. Quale musicista vi ha ispirato e convinto ad imparare il vostro strumento musicale o a cantare?

R.: Trattandosi di una band con elementi dal background molto diverso tra loro, è difficile dare una risposta univoca. Talia è fortemente influenzata da Kiko Loueiro, da Joe Satriani e da Marty Friedman, mentre Filippo ha un background decisamente lontano dal metal, e più radicato negli anni 90 e nel grunge. Giada, Alberto e Federico invece hanno influenze estremamente varie, che oltre ai vari Nightwish, Blind Guardian e Sonata Arctica, includono anche acts che con il Power Metal hanno a che fare ben poco, come Dark Tranquillity e Nevermore.

 

 

D.: Dovete salvare da un incendio solo 3 cd della vostra collezione, quali scegliete e perchè?

R.: Sarebbe troppo difficile selezionare tre cd in generale, di conseguenza restringeremo il cerchio limitandoci al Power Metal. “Ecliptica” dei Sonata Arctica è una scelta ovvia, trattandosi di uno dei dischi dal songwriting più ispirato in assoluto nel genere, totalmente privo di filler e mai più bissato dagli stessi Sonata (se non con il successivo “Silence”, di poco inferiore al primo). “Dawn Of Victory” dei Rhapsody è il più bel disco Power Metal italiano di sempre, e rappresenta secondo noi l'apice delle capacità compositive e d'arrangiamento del duo Turilli – Staropoli. Tutti i dischi successivi fino a “From Chaos to Eternity” hanno poi visto un continuo perfezionamento da parte della band Triestina, ma “Dawn” è sicuramente il primo disco che consiglieremmo ad un ascoltatore che voglia approcciarsi per la prima volta alla band. “Art Of Life” (più che un disco, una singola canzone della durata di 29 minuti) è il capolavoro degli X Japan, una band che stimiamo moltissimo e che tantissime band (dai Sonata Arctica agli Shaman di Matos) hanno omaggiato negli anni.

 

 

D.: Credo di essermi dilungato abbastanza, grazie per la vostra disponibilità. Lascio, come consuetudine, uno spazio finale per un vostro messaggio ai lettori di allaroundmetal.com?

R.: Grazie per l'intervista, e grazie a tutti i lettori per la loro attenzione. Vi aspettiamo ai prossimi live show dei Frozen Crown!

 

Ninni Cangiano

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