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Il buon debut album dei Neophobia Il buon debut album dei Neophobia Hot

Il buon debut album dei Neophobia

recensioni

gruppo
titolo
"Monstermind"
etichetta
Autoproduzione
Anno

 

TRACKLIST:

1. Into the void

2. Blood symphony

3. A lifetime illusion

4. Powerlust

5. The trickster

6. Light of the lies

7. Inner nemesis

8. Quest for the unknown

9. My eternal rest

 

 

LINE-UP:

Carmen Grandi - voice

Nicola Manfrini - guitar / growl voice

Dennis Benazzi – guitar

Nicola Donegà - fretless bass

Matteo De Santis – drums

 

Batteria e tastiere sono state registrate rispettivamente da Alessandro Occari e Denis Mazzini.

opinioni autore

 
Il buon debut album dei Neophobia 2018-08-15 17:45:29 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    15 Agosto, 2018
Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Neophobia sono una band di Ferrara, fondata nel 2013, da non confondere con gli omonimi thrashers australiani, attivi negli anni ’90. A marzo 2018, il gruppo rilascia il proprio debut album autoprodotto, intitolato “Monstermind”, composto da 8 canzoni, cui si aggiunge la solita inutilissima intro (ma perchè tutti seguite questa moda??), per un totale di poco più di 40 minuti. Il sound della band ci è stato presentato come “symphonic metal”, anche se di orchestrazioni, per essere onesti, non ne ho ascoltate molte, complice anche il fatto che non c’è un tastierista fisso nella line-up, ma solo un ospite... forse sarebbe stato più corretto etichettare il sound come “female fronted melodic metal”, dato che a cantare è la giovane e valida Carmen Grandi, che non è la solita singer dall’impostazione lirica (in alcuni passaggi, ricorda la grande Giada "Jade" Etro dei Frozen Crown), ma che sa anche interpretare in maniera abbastanza espressiva le varie parti a lei riservate. Accanto alla voce femminile, c’è il growling cavernoso ed esagerato del chitarrista Nicola Manfrini che, sinceramente, mi ha stancato dopo pochi secondi; d’accordo nel voler incattivire un po’ il sound per non renderlo troppo stucchevole, ma ritengo che il suo stile sia fin troppo estremo, arrivando anche a rovinare la musica della band (basta ascoltare “Powerlust”, per rendersene conto). Ho ascoltato varie volte questo disco, devo dire anche abbastanza gradevolmente; non ho avuto però alcun sussulto, a causa forse della mancanza di una hit trascinante che possa sollevare le sorti del lavoro e renderlo superiore alla media dei tanti prodotti simili che, soprattutto qui in Italia, stanno venendo fuori di recente. La scarsa originalità, infatti, è un problema che assilla questo particolare settore, in cui per emergere è necessaria una forte dose di personalità. Probabilmente, in questo caso, non aiuta nemmeno la produzione, decente per essere auto-finanziata, ma ci si rende subito conto che, con un budget superiore a disposizione, si sarebbe potuto far meglio (specie per piatti e batteria). Sia chiaro però che “Monstermind” non è assolutamente male, piacevole anche dopo ripetuti ascolti, pur senza far gridare al miracolo. Credo che gli appassionati del metal melodico con voce femminile potranno apprezzare la musica dei Neophobia, a cui auguro ogni fortuna per il futuro.

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