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DELUDENTE RITORNO DEGLI HARDCORE SUPERSTAR DELUDENTE RITORNO DEGLI HARDCORE SUPERSTAR Hot

DELUDENTE RITORNO DEGLI HARDCORE SUPERSTAR

recensioni

titolo
C'mon Take On Me
etichetta
Nuclear Blast/Gain Music
Anno

1.Cutting The Slack
2.C'mon Take On Me
3.One More Minute
4.Above The Law
5.Are You Gonna Cry Now
6.Stranger Of Mine
7.Won't Take The Blame pt.1
8.Won't Take The Blame pt.2 (Sect Meeting)
9.Dead Man's Shoes
10.Because Of You
11.Too Much Business
12.Long Time No See

opinioni autore

 
DELUDENTE RITORNO DEGLI HARDCORE SUPERSTAR 2013-03-31 19:04:08 Federica Fraschini
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Federica Fraschini    31 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 2013
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Atteso ritorno degli svedesi Hardcore Superstar che, dopo il precedente "Split Your Lip" e il best of "The Party Ain't Over 'til We Say So", arrivano sul mercato con il loro nuovo lavoro "C'mon Take On Me"
Si parte con un intro molto particolare che si discosta da qualsiasi lavoro precedentemente fatto, con sonorità un pò elettroniche e acide che non dispiacciono affatto.
A rompere la calma di questa "Cutting The Slack" ci pensa subito dopo "C'mon Take On Me" che parte decisamente carica, ma che si affievolisce andando avanti nel brano e non decolla.
"One More Minute" è il primo singolo estratto dall'album e riprende un pò il solito stile Hardcore Superstar degli ultimi tempi; chiare e gradevoli le chitarre che ricordano un pò i Guns n' Roses e un pò gli Skid Row, ma ben lontane dall'essere all'altezza di questi ultimi due. In successione troviamo il secondo singolo "Abow The Law" che annoia un pochino e, come la precedente "C'mon Take On Me", non soddisfa e la carica tanto sperata non arriva. "Are You Gonna Cry Now" segue la linea dei brani precedenti, mentre a "Stranger Of Mine" è affidato il compito di ballad di turno; non male le chitarre un pò country, ma rispetto ai lentoni degli album passati è decisamente sottotono.
Passata la pausa ballad si riprende con "Won't Take The Blame pt.1" e "pt.2" che non cambiano lo stile dei brani precedenti e che si poteva tranquillamente evitare di dividere in due parti.
"Dead Man's Shoes" è più orecchiabile e si ascolta più volentieri rispetto alle precedenti, "Because Of You" inizia in modo tremendamente simile alla cara vecchia "Liberation" anche se in realtà non ha niente a che spartirci. In questi due brani si notano sonorità che ricordano un pò gli anni '80 e anche qualche venatura malinconica nella scelta degli arrangiamenti e degli accordi.
Ci avviamo alla fine con "Too Much Business" che, indovinate un pò, è uguale a tutte le altre...purtroppo! "Long Time No See" è il brano di chiusura e devo dire che rispetto a tutto il resto non è neanche tanto male; a fine ascolto e a malincuore sono costretta a giudicare questo disco non troppo riuscito e piuttosto noioso.
Decisamente un brusco calo x i ragazzi di Gotheborg, ritornati con un album che sembra il primo lavoro di un gruppo di ragazzetti ancora attaccati alle sonorità di baluardi della musica rock e glam ormai da tempo tramontati.

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