TRACKLIST:
1. Pourchasser le dragon
2. Thrash la Reine
3. Le rédempteur
4. La peur du lendemain
5. Garde la foi
6. Du sang sur les plaines
LINE-UP:
Domm – Bass
Guillaume – Drums
Ren – Guitars, Vocals
TRACKLIST:
1. Pourchasser le dragon
2. Thrash la Reine
3. Le rédempteur
4. La peur du lendemain
5. Garde la foi
6. Du sang sur les plaines
LINE-UP:
Domm – Bass
Guillaume – Drums
Ren – Guitars, Vocals
I Thrash la Reine arrivano da Montreal in Canada e si sono formati nel 2016; a maggio si sono autoprodotti il loro primo full-lenght, intitolato “La foi, la loi, la croix”, interamente cantato in francese e con una splendida copertina in stile fumettistico. Essendo composto da soli 6 brani per poco più di 28 minuti di durata in realtà si tratta di una specie di maxi E.P., più che di un album vero e proprio. A livello di tematiche, si tratta di una sorta di concept album, basato su fatti storici accaduti nel Quebec durante i secoli. Non fatevi ingannare dal nome della band, dato che già dalla prime note dell’opener “Pourchasser le dragon” si capisce che questi canadesi sono cresciuti a pane ed Iron Maiden; l’heavy metal frizzante del primo pezzo, infatti, ricorda parecchio da vicino lo stile del gruppo di Steve Harris, anche se è irrobustito da un ottimo lavoro alla batteria. E’ solo con l’autocelebrativa “Thrash la Reine” che si sfocia su lidi più thrash. Il tutto è abbastanza old-style, pur avendo comunque una registrazione al passo con i tempi (il lavoro del producer Jacob Hansen si sente eccome!). Gli altri pezzi sono fondamentalmente heavy metal, con qualche tocco thrash e power qua e là. Se quindi cercate qualcosa di originale o innovativo, sappiate che non è questo l’obiettivo dei Thrash la Reine; il trio canadese, infatti, credo abbia intenzione di suonare solo e soltanto la musica dei propri idoli, senza curarsi di mode, o modernità, o altre amenità del genere. E devo dire che questi tre suonano proprio bene, Guillaume il batterista picchia come si deve, Domm al basso fa il suo lavoro in maniera eccelsa concedendosi anche qualche momento da solista (come l’attacco di “La peur du lendemain”), Ren infine è il protagonista del sound con la sua chitarra, concedendosi anche ottime parti soliste. Dietro al microfono il chitarrista non se la cava male, non avrà un’ugola di prim’ordine, ma tutto sommato ci sta bene con il sound del gruppo. I Thrash la Reine, con questo “La foi, la loi, la croix”, hanno realizzato un disco piacevole da ascoltare e che potrà anche farli notare in positivo, soprattutto se appassionati del buon vecchio heavy metal.