Tracklist:
1. Desmahavos
2. Ertestaldt
3. Morkestunden
4. Stalegrada
5. Gahattoh Cahazzoh
6. Brahdr'uhz Harfaxxi
7. Frelletrha Algrathjji
8. Dejsstrina
9. Htrradvajyii Hetravassat Istroonia
10. Yemetis
11. Dsysjiflet
12. Mordostrava
Tracklist:
1. Desmahavos
2. Ertestaldt
3. Morkestunden
4. Stalegrada
5. Gahattoh Cahazzoh
6. Brahdr'uhz Harfaxxi
7. Frelletrha Algrathjji
8. Dejsstrina
9. Htrradvajyii Hetravassat Istroonia
10. Yemetis
11. Dsysjiflet
12. Mordostrava
In una parola questo lavoro del progetto Brahdr'uhz potrebbe esser definito "primordiale". Una realtà, la loro, che ha visto diverse uscite nell'ultimo anno con varie demo, EP, uno split e questo disco dal titolo "Land Of Darkness". Una miscela, quella della band svizzera, che è in parte nostalgica ed in parte sulfurea. Le registrazioni totalmente distorte, le chitarre acide, la voce echeggiante come un urlo nel buio, rendon questo prodotto un corrosivo mix di emozioni. Devozione totale all'oscurità si respira nota dopo nota, attimo dopo attimo, ed il tutto diventa avvincente quanto dissociante. I nostri non son una band per tutti e non puntano ad esserlo. Il culto nel culto, i nostri si fan messaggeri di una irriverente maniera di intendere il genere ed il risultato diventa sorprendente, là dove la bellezza di una release come questa viene trovata nel marciume del genere proposto. La loro proposta può sembrare scarna, inutile, a tratti odiosa, ma l'estetica del loro sound è la chiave del loro essere intransigenti alle comodità di una registrazione pulita o di un suono curato. Un lavoro che i puristi del genere ameranno e che riesce a colpire se ascoltato con un occhio di riguardo per dove "Land Of Darkness" vuol trascinare l'ascoltatore, attraverso un abisso freddo, un mondo dimenticato, uno spazio vuoto e sanza uscita.
A momenti reminescenti di Xasthur - come ad esempio nella terza "Morkestunden" - a volte capaci di intraprendere una strada tutta loro, Brahdr'uhz son un progetto che, nella sua ruvidità, trova modo di porsi in mostra come una band da amare o odiare.
L'esperienza rilasciata da "Land Of Darkness" risulta essere evocativa in tutto e per tutto, ma chiaramente non si tratta di un prodotto per un pubblico poco incline a certe proposte.
I ben dodici brani che compongono questo lavoro vengono cosí offerti uno dopo l'altro, senza apparente continuum, ma come una lastra nera ed unica, risultando inquietanti, ma mai monotoni, in contrasto con la monotonia della registrazione in sé che non ha dinamica a livello di suoni, ma che lascia questo aspetto alla musica vera e propria. Come registrato con un vecchio quattro piste o in presa diretta, il lavoro in questione risulta acerbo ma incantatore, ruvido ma al contempo intraprendente. Tutti i brani brillan di luce propria e nella sua totalità "Land Of Darkness" vive per cosa un titolo come questo rappresenta, buio totale.