SS - vocals, guitars
TA - guitars
CT - bass
AP - drums, cello, keyboards
A cinque anni di distanza dal debutto "Incendiary Serum" - sempre targato I, Voidhanger Records - torna l'orrorifica Black/Doom band danese Phantom (formata interamente da ex membri dei Mare Crisium), con un secondo capitolo che si rivelerà di tutto rispetto. "Death Epic", questo il titolo della seconda uscita della band scandinava, appare da subito come un album ottimamente scritto, in cui le influenze che segnano il sound dei nostri (Rotting Christ e Morgul su tutti) risultano essere solo una base da cui i Phantom partono per creare un marchio tutto loro.
"Death Epic" è un album che punta soprattutto ad atmosfere horror e che gode di una ricercatezza di suoni sublime. Tra un lavoro di tastiere che sembra venir fuori dai grandi classici degli anni '70 e '80 - anni dell'epopea Horror italiana di Fulci, Bava, Soavi ecc. ecc. - e sonorità che fondono il Doom settantiano a sfuriate Black, quest'opera non passa nemmeno per un attimo in secondo piano. Un disco che si presenta con due pezzi iniziali come "The Horror" e, soprattutto, "Night Sweet Night" - spettacolari in quest'ultima le evocative clean vocals ed il solo di matrice Heavy -, non può non accendere da subito l'interesse dell'ascoltatore. Interesse che viene ripagato col prosieguo dell'album: bordate tra il Black ed il Death, passaggi evocativi, il tutto con quella sensazione, come detto, di ascoltare un lavoro che sembra a tutti gli effetti un'estremizzazione del Doom degli anni '70... "Until Death" - altro highlight dell'album in cui possiamo trovare chi dei Moonspell -, "Drive" e la stessa title-track sono brani di cui è impossibile restare indifferenti.
I Phantom sono dunque una band Black/Doom nella più piena accezione del termine; la band danese mette sul piatto un disco che riesce a far convivere anime così diverse senza che i vari passaggi risultino forzati. Riescono, soprattutto, a dare la sensazione di trascinare l'ascoltatore all'interno di un romanzo o di un film Horror, tale è la potenza delle atmosfere che sanno dare alle loro composizioni. "Death Epic" è un album a cui dare senza dubbi una chance, con la certezza che non si rimarrà affatto delusi.