Tracklist:
01. Immortalia
02. Back to life
03 .The curse of the moon
04. Blood of maiden
05. Faraway
06. Promises
07. Call me devil
08. Seven veils
09. Watching you fading
10. Wrath of the storm
11. The portrait
Tracklist:
01. Immortalia
02. Back to life
03 .The curse of the moon
04. Blood of maiden
05. Faraway
06. Promises
07. Call me devil
08. Seven veils
09. Watching you fading
10. Wrath of the storm
11. The portrait
Strepitoso! Questo il primo vocabolo che mi è venuto in mente per definire il nuovo album dei piemontesi Sound Storm dal titolo “Immortalia”. Dopo lo splendido debut “Twilight opera” del 2010, ero impaziente di avere a disposizione il nuovo lavoro della band di Dusk e Letstat; già il biglietto di presentazione, costituito dalla splendida copertina opera, ancora una volta, del maestro Felipe Machado Franco (un nome, una garanzia!), è di quelli degni di nota, ma sono bastate le prime note dell’album a convincermi dell’ennesima prova di valore di una band italiana. La grande capacità, a mio parere, dei Sound Storm sta nell’innovare un genere come il power sinfonico che ultimamente rischiava di cominciare ad essere ripetitivo; la band, infatti, irrobustisce di parecchio il classico sound symphonic-power, rendendolo maggiormente aggressivo grazie ad inserti di batteria in blast-beat (grande Sadwise!), alla voce arrabbiata di Letstat che non è certo la classica ugola d’oro iper-acuta, cori maestosi, parti d’organo ed altre trovate care ad alcune bands scandinave come i Dimmu Borgir ed, in genere, a certo black metal sinfonico. Così facendo, il trade-mark dei Sound Storm è sicuramente originale ed immediatamente riconoscibile facendosi distinguere dalla massa delle altre bands symphonic-power. Ed un qualcosa del genere, scusate il patriottismo, non poteva che venir fuori da una band italiana, dato che siamo stati proprio noi se non ad inventare, di sicuro a sublimare e portare in auge a livello mondiale questo particolare genere musicale con dei geni come la coppia Staropoli/Turilli. “Immortalia” è composto da 10 brani + l’intro (la title-track) non banale ed accostabile ad una vera e propria ouverture classica. La caratteristica che accomuna tutti i pezzi (ad eccezione della dolce ballad romantica “Watching you fading”) è l’energia incredibile, unita ad una ritmica sostenuta, che mi hanno praticamente steso e reso impossibile rimaner fermo durante l’ascolto di poco meno di un’ora di musica con la “M” maiuscola! Mi trovo in difficoltà a scegliere qualche brano a cui affidare la palma del migliore, dato che qualitativamente ci troviamo sempre a livelli stratosferici; direi che “The curse of the moon”, con le sue parti di tastiera di beethoveniana memoria (suonate da Alessandro Muscio, prima dell’ingresso nella band di Davide Cristofoli) mi ha colpito forse più delle altre, assieme alle telluriche “Back to life” e “Wrath of the storm” ed alle melodiche (ma fino ad un certo punto) “Call me devil” e “Seven veils” (con indovinatissime parti cantate in italiano, anche dall’ospite femminile Ilaria). Da ultimo, come non citare la suite finale “The portrait”, vero e proprio manifesto sonoro di come i Sound Storm compongano musica magistralmente! La teatralità che da sempre contraddistingue questa band, anche per “Immortalia” è in dosi massicce, la capacità tecnica per suonare un genere simile non è nemmeno lontanamente da mettere in discussione, resta solo da dire che il gusto per gli arrangiamenti è semplicemente straordinario, prima di concludere suggerendo l’acquisto di questo secondo album dei Sound Storm a tutti coloro che amano questo particolare genere di musica metal, nonché a tutti coloro che ritengono di ascoltare musica di gran qualità. Per quanto mi riguarda, ho trovato un altro disco che entrerà sicuramente nella mia personale top ten dei migliori album dell’anno!