01. Hypnotic
02. Buried
03. Project Osiris
04. Out Of The Blue
05. July Is The Best Month
06. Just
07. Salvation
08. Black Friars (Bonus Track)
Hate After Rage, se l'odio c'è, manca la rabbia! Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 2014
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Dopo un'inizio titubante tra cambi di line-up e inattività, i laziali Hate After Rage riprendono vita nel 2011 e danno alla luce un paio d'anni più tardi due singoli, arrivando così oggi a pubblicare questo "Killing Faith".
Il quintetto di Latina, pur dichiarandosi di stampo metalcore d'oltreoceano, sin dalle prime note ci piazza di fronte un modern metal (o chiamatelo metalcore melodico, ma di hardcore non ce n'è poi molto) che per la maggior parte vede un cantato in voce femminile con qualche growl di supporto, il riffing si rifà sicuramente alla scena statunitense (anche se sa aprirsi verso sonorità più swedish), ma non riesce mai a lasciare il segno; infatti, per tutta la durata del disco si ha la nettissima sensazione che i Nostri non ci tengano proprio a voler picchiare duro e, anche quando sembra si possa entrare in un momento di pura aggressività, la song va a ripescare subito aperture melodiche scontate e prevedibili, se non in certi stacchi che però non riescono ad impattare e a dar la carica necessaria. Purtroppo, a quanto già detto, dobbiamo sottolineare che, se tecnicamente la voce della vocalist Arianna non fa pecche, al contrario, come attitudine ci sembra davvero scarica, e proprio per questo non riesce ad esaltare i singoli riff e refrains.
Purtroppo non c'è canzone che spicca per questo platter che, per tutta la durata, tende ad annoiare. Sia chiaro, non sto certo dicendo che questi ragazzi non sappiano suonare, anzi, il problema non è affatto questo, ma il fatto che questo "Killing Faith" non trasmette nessuna emozione. Insomma, in parole povere: "gli manca il tiro", per lo meno per chi di musica ne ha masticata tanta e soprattutto in questi generi. Pertanto, consigliamo agli HAR di rivedere da capo il proprio sound e le sessioni di songwriting per il prossimo lavoro, e magari di svagare un attimino più su cambi di tempo feroci. Sei politico, per quel che conta il mezzo punto in più.