Giungono al quinto album i veneti Hollow Haze, ma le novità in formazione sono di quelle che lasciano il segno: non c’è più lo screamer Ramon Sonato, sostituito da un certo Fabio Lione! Non c’è dubbio che avere in formazione uno che può essere considerato tra i migliori singer al mondo costituisca un’arma letale in più ed, ascoltando i 9 brani (+intro ed outro) di questo “Countdown to revenge”, si nota praticamente immediatamente la differenza. Con tutto il rispetto per il buon ex-vocalist il cui stile ricordava vagamente Scheepers, il paragone con la classe immensa di Fabio Lione è impietoso. Ancora più impietoso è il confronto tra Lione e Rick Altzi (singer di At Vance e Masterplan), ospite sul brano “Still alive”, che io ritengo semplicemente scadente come vocalist. Ma le novità non finiscono qua, dato che, al posto del tastierista Simon Giorgini, c’è addirittura un’orchestra, la The Wintermoon diretta da tale “Nightbreeder”, a dimostrare quanto sia ambizioso il progetto degli Hollow Haze e della Scarlet Records, per la quale la band è al primo disco. “Countdown to revenge”, dalla copertina in stile fantascientifico, è stato registrato nei vicentini Remaster Studios (dove la band è di casa) e mixato dalla mano esperta del maestro Sascha Paeth (ed andatevi a nascondere se non conoscete questa icona del metal mondiale!) nei suoi Gate Studios di Wolfsburg. La musica proposta dagli Hollow Haze è un power metal dalle forti tinte symphonic; musica con la “M” maiuscola che ammalia e conquista i favori dell’ascoltatore (specie se, come me, fan dello specifico genere) per la qualità notevole dei singoli musicisti, per il gusto sopraffino delle melodie e degli arrangiamenti. Se, insomma, dopo tanti anni di gavetta, ci si aspettava dagli Hollow Haze il disco della consacrazione, direi che questo “Countdown to revenge” possa essere considerato tale, una prima tappa verso l’affermazione fuori dai confini nazionali, grazie anche alla spinta che può dare la presenza in formazione di un singer straconosciuto a livello mondiale come Fabio Lione. I 9 pezzi dell’album sono tutti parecchio convincenti, anche la già citata “Still alive”, solo leggermente compromessa dalla presenza dell’ospite svedese. Potrei citarvi “Watching in silence” che da subito mette in chiaro la qualità di questo lavoro; passando per “Il tempo del fuoco”, in cui ogni tanto Lione ci delizia cantando parti nella nostra lingua madre; finendo alla suite conclusiva che dà il titolo al disco, quasi 9 minuti di metal di gran classe, in cui ci sono perfino parti urlate in stile black. Ma potrei anche citarvi “The answer”, dotata di un coro e parti di chitarra soliste molto piacevoli, così come la veloce “We must believe”... è comunque tutto il lavoro degli Hollow Haze a convincere per la propria qualità intrinseca, che solo raramente si riscontra in altri dischi. Se avevate dei dubbi sull’immensa qualità della scena musicale italiana, credo sia ora che iniziaste a ricredervi, perché abbiamo una quantità notevole di bands che non hanno nulla da invidiare ai tanto osannati nomi stranieri! Gli Hollow Haze sono tra queste ed il loro nuovo disco (uscito in edizione digipack) “Countdown to revenge” è un must per tutti i fans del power sinfonico e per tutti coloro che ritengono di saper ascoltare buona musica.